La mindfulness, si fa solo seduti o si può fare in movimento?
In questo articolo vi parliamo della mindfulness in movimento, chiamata anche bodyfulness.
LO SCOPO DELLA MINDFULNESS
Scopo primario della pratica della “mindfulness” è quello di aumentare la consapevolezza delle proprie sensazioni, percezioni, pensieri ed emozioni, oltre che dell’ambiente circostante.
Inoltre, alcuni studi hanno riscontrato che, come effetto secondario, la pratica della mindfulness può avere effetti benefici in individui con dolori cronici o disturbi d’ansia.
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MINDFULNESS E MOVIMENTO
La maggior parte delle persone crede che la mindfulness si possa praticare solo stando fermi, seduti e posizionandosi a gambe incrociate, ma la mindfulness in realtà è molto più di questo; in ogni caso, dobbiamo ricordarci che non coinvolge solo la mente, ma anche il CORPO.
Infatti, il metodo mindfulness più conosciuto in Occidente, il mindfulness-based stress reduction (MBSR), include pratiche che coinvolgono il corpo, come ad esempio il body-scan (una scansione sequenziale del corpo, durante la quale la persona è guidata nello spostare l’attenzione sulle sensazioni che provengono da ogni parte del corpo), oppure la focalizzazione dell’attenzione sul respiro o sulle sensazioni percettive che provengono dall’interno o dall’esterno del corpo.
LA BODYFULNESS
Accanto al termine “mindfulness”, nell’ultimo decennio, grazie alla Caldwell è stato coniato anche il termine “bodyfulness” (Caldwell, 2014), allo scopo di sottolineare l’intento di applicare i principi della mindfulness spostando il focus principalmente sul corpo.
La “bodyfullness” cerca dunque di mettere in moto processi in cui il corpo è l’oggetto di indagine e il mezzo attraverso cui si indaga.
Dunque, perchè parlare proprio di bodyfulness? Cosa la differenzia davvero dalla mindfulness?
Anche la bodyfullness ci suggerisce di non giudicarci, di osservare e basta, prendendo atto di ciò che sentiamo, infatti il termine bodyfulness non per caso evoca la mindfulness. Questo parziale cambiamento di termine fa intendere che, mantenendo i principi della mindfulness, la bodyfulness sposta attivamente l’attenzione sul corpo e sulla nostra esperienza di un corpo incarnato in un mondo fisico, che può essere sia oggetto che strumento di una pratica “mindful”.
La bodyfulness è un’arte contemplativa, che può essere coltivata attraverso attività consapevoli, che possano permetterci di sperimentare il nostro essere incorporati, cioè il nostro essere un tutt’uno mente e corpo. In questo tutt’uno che ci caratterizza, possiamo sperimentare che la nostra cognizione, e dunque i nostri pensieri, sono intrinsecamente dipendenti dal nostro corpo, dai sistemi sensori-motori e dall’ambiente fisico.
COME COLTIVARE LA MINDFULNESS IN MOVIMENTO?
La bodyfulness può essere sperimentata attraverso alcune pratiche quotidiane formate da esercizi apparentemente molto semplici, ma che necessitano di grande consapevolezza. Possiamo sviluppare pratiche corporee che partono dal tracciamento delle sensazioni, impegnandoci affinchè queste siano elaborate in modo consapevole, esprimendo l’esperienza risultante in un movimento che a sua volta genera nuove sensazioni, che possono essere elaborate ed espresse. Questo circuito, riprodotto, ci porta a sperimentare nuovi stati emotivi.
Un esercizio molto semplice potrebbe essere per esempio lavarsi i denti con la mano opposta a quella che di solito utilizziamo osservando come si riorganizza il nostro movimento corporeo attorno a questa nuova seppur quotidiana attività.
Oppure giocare con l’immaginazione: sollevare il macinino del pepe come se fosse un oggetto molto pesante e vedere come cambiano le sensazioni, la velocità e la percezione dello sforzo muscolare. Oppure immaginare di camminare in ambienti di diverse densità, come quella dell’acqua, del miele o “come se fossimo sulla luna”. Le possibilità sono infinite.
Questo circuito è inoltre supportato e alimentato da una respirazione completa e consapevole.
Per riassumere: è il movimento stesso, dato dall’individuazione delle nostre sensazioni e unito ad un respiro consapevole, ad essere benefico!
E’ il corpo stesso a diventare risorsa per la guarigione e il cambiamento.
“…il corpo non è qualcosa che possediamo, ma un’esperienza che siamo.” (Caldwell, 2020, p.18)
LA DANZA CONSAPEVOLE
Tra le pratiche utili a coltivare il contatto con se stessi tramite la dimensione corporea vogliamo sottolineare quella della danza consapevole, che permette di sperimentare la bodyfulness non solo nella percezione corporea e attraverso movimenti semplici, ma tramite la danza, nel flusso di movimenti, che può coinvolgere la musica e anche altri corpi, altre persone – a vari gradi dipendentemente della pratica.
In quest’ottica la danza non è solo una pratica performativa o sociale, come avviene ad esempio nei balli popolari, ma diventa anche una pratica di consapevolezza, che coinvolge, oltre che il nostro corpo, anche le nostre modalità sociali e relazionali.
La danza consapevole è un “movimento non coreografato, intenzionalmente non valutativo e consapevole” (Laird et al., 2021).
Alcuni studi hanno riscontrato una correlazione positiva tra tale pratica, la consapevolezza come tratto di personalità stabile e la soddisfazione nella vita, oltre a diversi effetti terapeutici auto-riferiti.
Vi riportiamo alcune pratiche che corrispondono a questo approccio, con una breve descrizione, e, dove possibile, alcuni riferimenti per sperimentarle in zona:
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Embodied movement:
“Movimento incarnato” è una pratica che ha come obiettivo il recupero della consapevolezza corporea, in cui il movimento nasce dal corpo e si sviluppa attraverso l’ascolto profondo delle sue sensazioni. Questo tipo di pratica è una parte fondamentale della Danza Movimento Terapia e delle psicoterapie a mediazione corporea, che considerano il corpo come strumento principale per esplorare e guarire il sé psicologico, emotivo e spirituale. È una pratica somatica che si basa sull’ascolto profondo del corpo, sulla consapevolezza dell’anatomia e sulla connessione con l’esperienza del momento presente. (source)
(come potrebbe essere il corso titolato “Selvatico” presso Urban Tribe)
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Contact Improvisation:
La contact Improvisation è una pratica nata negli anni ‘70 negli Stati Uniti che si basa sull’improvvisazione utilizzando il contatto fisico fra danzatori come punto di partenza e “canale principale dell’ascolto” che può accadere fra i più diversi parti del corpo. Visto che è una danza priva di ruoli, di passi pre-definiti e che la condivisione del peso ha un ruolo fondamentale , che spesso coinvolge sollevamenti e voli, richiede la coltivazione di una consapevolezza corporea maggiore, di tecniche di improvvisazione e di sviluppare un agilità, un “essere-pronti” che può portare a praticare in sicurezza.
(Il collettivo CIP Contact Improvisation Padova propone diversi corsi ed incontri)
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Metodo Feldenkrais®:
Il metodo Feldenkrais è un metodo di auto-educazione attraverso il movimento, che prende il nome dal suo ideatore, lo scienziato, fisico e ingegnere israeliano Moshé Feldenkrais. Un presupposto fondamentale di questo approccio, volto a migliorare l’organizzazione del corpo in azione, è che il cambiamento delle modalità di esecuzione dei movimenti, l’attenzione alle sensazioni e il tocco guidato di un operatore possono fornire informazioni significative al sistema nervoso, chiarendo le relazioni funzionali lungo il corpo e con l’ambiente (ad esempio, la connessione tra le parti del corpo, il supporto offerto dal pavimento, la distribuzione del movimento, l’orientamento nello spazio). Queste informazioni determinano un apprendimento, che può portare a un cambiamento permanente dell’organizzazione corporea e delle modalità di esecuzione del movimento.(source)
A Padova presso la Casa di Quartiere dell’Arcella oppure presso La Casa Azzurra
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Movimento Autentico:
Nato negli Usa nei primi anni ’60 dalla Danza Movimento Terapia e dai principi della psicologia analitica di C.G. Jung., nella sua forma di base il Movimento Autentico consiste nella relazione tra due persone o due gruppi, che si alternano nei ruoli di chi si muove, “Il mover”, e di chi osserva, il testimone. In questa pratica, il vedere e l’essere visti, ma la condivisione attraverso il linguaggio verbale e fisico, aprono nuovi spazi psichici nell’individuo e nel gruppo, e inoltre favoriscono la consapevolezza di quelle dinamiche che ostacolano spesso la percezione di se stessi e degli altri. (source)
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Danza sensibile®:
La Danza Sensibile® è una pratica somatica che attraverso il movimento consapevole conduce ad una maggiore conoscenza di sé, del proprio corpo, delle proprie percezioni ed emozioni. La danza sensibile inoltre allena corpo e mente all’ascolto profondo dei messaggi del corpo, e propone di rivisitare alcune tappe fondamentali dell’evoluzione attraverso un percorso filogenetico, rivivendo consapevolmente vari stadi del processo di verticalizzazione dell’essere umano, in maniera da ritrovare il senso e la potenzialità contenuti nella forma e nella struttura dei nostri corpi.
(Potete trovare eventi nella vostra zona in questo calendario)
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Biodanza:
La Biodanza (danza della vita, dal termine greco biòs) è definita come un sistema di sviluppo umano. È un’attività che si svolge in sessioni di gruppo, in cui vengono proposte specifiche sequenze di esercizi intesi a stimolare qualità umane come la gioia di vivere, lo slancio vitale, la sensibilità alla vita, la comunicazione affettiva e intima, il risveglio del piacere, la connessione ai propri istinti, l’espressione creativa ed emozionale attraverso il corpo. (source)
(Trovate eventi sul sito del centro e scuola del triveneto con sede a Padova)
Se ci siamo dimenticati della vostra pratica, contattateci pure per aggiungerla all’elenco.
Bibliografia:
- Caldwell, C. (2014). Mindfulness & Bodyfulness: A New Paradigm. The Journal of Contemplative Inquiry, 69-88. source: https://journal.contemplativeinquiry.org/index.php/joci/article/view/6
- DANCING MINDFULNESS: A PHENOMENOLOGICAL INVESTIGATION OF THE EMERGING PRACTICE, Jamie Marich, PhD1# and Terra Howell, Med
- Siegel, D. J. (2007). The Mindful Brain: Reflection and Attunement in the Cultivation of Well-Being (Norton Series on Interpersonal Neurobiology). W. Norton & Company.
- Laird, K. T., Vergeer, I., Hennelly, S. E., & Siddarth, P. (2021). Conscious dance: Perceived benefits and psychological well-being of participants. Complementary Therapies in Clinical Practice, 101440. doi:10.1016/j.ctcp.2021.101440
- Christine Caldwell (2020). Bodyfulness. Astrolabio-Ubaldini Ed., Roma
Botond Bendegúz Gáspár, Francesca Colombo, Elisabetta Volponi