Sportello di Ascolto psicologico: un’indagine epidemiologica

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Grafico diagnosi

Il Centro di Psicoterapia Funzionale offre gratuitamente un servizio di sostegno psicologico e orientamento, lo sportello d’ascolto. Il servizio è disponibile sia in presenza che in una versione online, nata per fronteggiare le difficoltà della pandemia. L’obiettivo dello sportello d’ascolto è aiutare gli utenti a capire e valutare la natura delle problematiche, indirizzandoli poi a possibili percorsi di risoluzione di tipo psicoterapeutico e non.

Durante i tre anni di attività dello sportello, sono stati raccolti dei dati anagrafici anonimi relativi all’utenza, per poter formare un quadro completo delle persone che sentono il bisogno di ricorrere a questo tipo di servizio. Di seguito verrà presentata un’analisi dei dati, relativi solo ed esclusivamente allo sportello d’ascolto in presenza nel lasso di tempo che va da inizio 2019 a maggio 2022. L’affluenza è aumentata esponenzialmente durante il corso degli anni.

Come funziona lo sportello di ascolto?

La domanda viene inoltrata tramite un apposito form presente sul sito del Centro di Psicoterapia Funzionale. All’utente viene chiesto di dichiarare il proprio nome cognome, città da cui contatta, recapito telefonico e email, motivo del contatto (è possibile selezionare uno tra i seguenti campi: ansia, disturbi dell’umore (es: depressione), problemi relazionali, problemi di coppia, problemi genitoriali, difficoltà a prendere decisioni importanti, disturbi legati al cibo, altro.

L’utente viene poi ricontattato dalla segreteria del Centro entro tre giorni lavorativi; se conferma il suo interesse, gli viene assegnato uno psicologo in base al tipo di problematica riferita, con il quale prenderà contatti per organizzare le sedute.

Il servizio consiste in tre incontri gestiti dagli psicologi che collaborano col Centro, impostati con la seguente struttura:

  • Prima accoglienza finalizzata ad accogliere l’utente, raccogliendo al contempo informazioni sulla problematica presentata. Il primo incontro è l’occasione anche per fornire informazioni su cos’è lo sportello d’ascolto e come funzionano i percorsi di sostegno psicologico.
  • Durante il secondo incontro avviene la somministrazione di un test psicologico, scelto a discrezione dello psicologo tra MMPI-2, CBA e Millon, che aiuta nello stilare una diagnosi e inquadrare il problema con più chiarezza, andando a identificare se il problema è contestuale o riguarda alcuni schemi di pensiero o di risposta alle emozioni disfunzionali che portano disagio sul lungo termine.
  • Nell’ultimo incontro si restituisce l’esito del test unitamente alle informazioni raccolte durante il primo colloquio. Lo psicologo indirizza l’utente al tipo di intervento più indicato per risolvere la problematica, dando anche riferimenti per rivolgersi a delle figure professionali specifiche interne o esterne all’associazione.

Quale tipo di utenza si è rivolta al nostro sportello?

Dati anagrafici

Molte persone hanno compilato il form senza poi più rispondere ai tentativi di contatto del Centro. Le persone che dopo la richiesta hanno effettivamente usufruito del servizio di sportello di ascolto in presenza sono state 54, prevalentemente donne (70% femmine e 30% maschi).

L’analisi delle fasce d’età coinvolte ha visto decisamente protagonisti i giovani tra i 18e i 25 anni, seguiti dalle persone di età compresa tra i 25 e i 35 anni. Queste due categorie hanno rappresentato ben l’84% degli accessi totali. Questi dati possono essere interpretati in vari modi, considerando la letteratura attuale sul tema; le nuove generazioni sono più informate sulle figure di aiuto psicologico e più disposte a chiedere aiuto per questioni riguardanti la salute mentale e il benessere. Inoltre, i giovani si trovano spesso in momenti delicati di costruzione dell’identità e di un progetto di vita, momenti resi particolarmente complicati dalla situazione pandemica che ci siamo trovati ad affrontare negli ultimi anni.

 

Scolarità

Per quanto riguarda la scolarità degli utenti del centro, la maggior parte è in possesso di diploma di liceo; questo dato è facilmente spiegato dalla mole di studenti universitari che hanno fatto riferimento allo sportello d’ascolto. La seconda categoria è rappresentata dai laureati; studenti universitari e laureati hanno rappresentato quasi il 90% degli accessi totali, coerentemente con i dati di letteratura che vedono le persone con un alto livello di istruzione come più consapevoli del ruolo dello psicologo e come più interessate a prendersi cura del proprio benessere con l’aiuto di professionisti del settore. Nessuna particolare sorpresa, quindi, dal punto di vista anagrafico. È degno di nota il numero di studenti universitari che si sono rivolti a uno sportello d’ascolto privato nonostante l’esistenza del Servizio Psicologico di Ateneo.

Diagnosi e comorbilità

Le persone si sono rivolte allo sportello con un’idea abbastanza precisa delle aree della loro vita che stavano compromettendo il benessere psicologico. In questo grafico sono riportate le aree generali delle problematiche come portate dal paziente, che abbiamo suddiviso in: depressione; ansia e attacchi di panico; fobia/DOC; problemi relazionali (familiari o altro); disturbi del comportamento alimentare (DCA); disturbi sessuali; difficoltà lavorative; somatizzazioni e problemi di salute; lutto e separazioni; Covid-19 (in questa categoria non sono inclusi i peggioramenti di sintomi già preesistenti). Il 52% degli utenti del servizio è arrivato al Centro con una problematica circoscritta, mentre il 48% individuava due o più aree problematiche.

Grafico diagnosi

Gli studenti universitari, che hanno costituito la maggioranza degli utenti del servizio, hanno riportato con più frequenza disturbi dell’umore legati a quadri depressivi o ansiosi, quasi sempre legati allo sviluppo del percorso di studi; spesso riportavano un peggioramento di difficoltà già esistenti imputato alla situazione pandemica.

Dopo i tre incontri di valutazione, 15 persone hanno deciso di intraprendere un percorso presso il nostro centro, un numero inferiore al 10%. Alcuni utenti avevano bisogno di un orientamento basilare risolvibile in tre sedute. La maggior parte degli altri utenti ha riportato difficoltà economiche che rendevano impossibile intraprendere un percorso di questo tipo; quando possibile, gli utenti sono stati indirizzati a servizi territoriali quali consultori, sportelli d’ascolto universitari e associazioni di auto mutuo aiuto.

Grafico comorbilità

 

 

 

 

 

Conclusioni

Il nostro lavoro di volontariato ha, perciò, dimostrato la necessità di estendere questa tipologia di servizio nella comunità sociale, evidenziando la necessità di renderla usufruibile per tutti. Sarebbe necessario un finanziamento che nemmeno il bonus psicologo riesce ad ottemperare, perché le persone possano andare incontro ai propri bisogni.

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