Ogni genitore ha a cuore la salute ed il benessere del proprio figlio. E specialmente nelle prime fasi della crescita le neomamme e neopapà sono molto attenti allo sviluppo del loro bambino, anche a tutte le attività che involvono l’accudimento del neonato. Il sonno e il dormire, ad esempio, sono molto importanti nell’accudimento neonatale. E proprio il sonno è spesso fonte di preoccupazioni ed ansie, specialmente quando ci sono difficoltà in tal senso. Ma uno strumento molto utile che può essere a disposizione dei genitori è quello del tocco. All’interno di questo articolo illustreremo come l’uso del tocco e massaggio può essere utilizzato per aiutare lo sviluppo neonatale e il sonno del tuo bambino.
Perché il tocco? Tocco e contatto pelle-pelle nella cura neonatale
Il contatto nella maternità
Non si può non considerare la rilevanza che il contatto diretto e il tocco hanno nella relazione materna. Nel rapporto neonato-genitori, infatti, il contatto fisico è essenziale per lo sviluppo del rapporto. Inoltre, secondo la Teoria dell’Attaccamento, un filone storico della Psicologia dello Sviluppo, è anche essenziale nello sviluppo nel bambino stesso. Ed oltre ad essere una pratica costante della genitorialità, in numerose culture non occidentali è abitudine delle madri tenere il proprio bimbo attaccato a sé tramite imbracature e marsupi, tecnica ultimamente diffusasi anche nel mondo occidentale. Già nell’ambito pediatrico ed ostetrico si stanno introducendo modalità di accudimento di neonati pretermine che abbiano più contatto fisico diretto possibile, come la Kangoroo Mother Care (KMC). Ma parallelamente si sta anche proponendo l’uso di tecniche a base del contatto pelle-pelle per trattare le condizioni neonatali più disparate, anche quelle di natura più psicologica.
La Psicologia Funzionale: tra contatto, fisiologia e relazione
Ma perché il contatto è così importante nella relazione materna? E come dovrebbero il contatto o massaggio alleviare problemi del sonno neonatale? Una spiegazione può essere quella della Psicologia Funzionale.
La Psicologia Funzionale è una corrente della Psicologia basata sul Neofunzionalismo, che ha come obiettivo lo studio integrato della relazione mente-corpo. In questo approccio si cerca di comprendere lo sviluppo della persona su una prospettiva integrata tra fisiologia, psiche e relazioni con l’ambiente. In particolare, nel modello Funzionale il bambino si sviluppa su quattro piani (cognitivo, emotivo, fisiologico e motorio-posturale) costruendo dei Funzionamenti, ovvero delle modalità di interazione e di autogestione, sulla base delle esperienze che vive (Esperienze di Base, EBS). Ad ogni esperienza il bambino trova modi per adattarsi, delineando delle modalità di funzionamento mentale, emotivo, fisiologico e corporeo. E moltissime EBS hanno base sull’esperienza di contatto e sensazione fisica con il genitore. Quindi il tocco è per l’approccio Funzionale un modo per intervenire nel funzionamento psicosomatico del bambino.
Ma come già detto le tecniche Funzionali si basano anche sulla ricerca neuroscientifica, la quale sostiene ormai da anni l’idea che il tocco e il contatto sensoriale tra mamma/caregiver e bambino abbiano realmente un effetto sulla fisiologia del bambino e sul suo benessere. Nello specifico, sappiamo che la comunicazione mamma-bambino tramite tocco è associata a riduzioni immediate sia nella risposta comportamentale che fisiologica allo stress. Il contatto pelle-pelle ha effetti analgesici nei neonati; perché il tocco con stimolazioni lievi e lenti innesca la produzione di ossitocina, che ha un effetto calmante e che genera una sensazione piacevole sia nella mamma che nel bambino stesso. Inoltre, si suppone una stimolazione del nervo vago, che contribuisce enormemente all’abbassamento dello stress e al rilassamento. Tutte queste esplosioni ormonali hanno un’influenza non solo nelle modalità di comunicazione del neonato con i caregiver; ma ha un impatto notevole sullo sviluppo di aree cerebrali che poi regoleranno la gestione emotiva e dei bisogni (emisfero frontale destro). Considerato tutto questo, sembra più che plausibile che il tocco possa essere un valido strumento nel mondo della cura neonatale.
Tocco magico? Cosa dice la ricerca sul massaggio neonatale
Tocco e massage therapy: funziona?
Studi recenti danno risultati allettanti sull’uso del tocco e del contatto pelle-pelle, o skin-to-skin contact (SSC), nella cura neonatale. In particolar modo il massaggio sembra dare benefici a neonati con problemi sia psicologici ed emotivi che disturbi prettamente fisici quali gastrointestinali, malattie croniche e disagi tipici dei neonati pretermine. Varie rassegne e review di programmi di massage therapy neonatale mostrano come sessioni regolari di massaggio da parte della madre (e/o del padre) aiuti lo sviluppo generale del bambino, la sua crescita e la riduzione di stress sia del genitore che del bambino. Inoltre, decisamente positivi sono i risultati su neonati con disturbi del sonno.
Ricerche su massaggio neonatale e sonno
Sono sempre più numerose le ricerche sull’efficacia di tocco e massaggio sul sonno neonatale. In particolar modo Tiffany Field, una Psicologa e ricercatrice statunitense, ha dedicato una parte importante della sua carriera di ricercatrice nello studio nel tocco neonatale e del massaggio tra i neonati pretermine e non. Nei suoi studi Field ha sostenuto la KMC, dimostrando come neonati pretermine tenuti a SSC con la madre e allattati, avessero un maggiore aumento di peso e avessero un livello di eccitazione generale più basso rispetto ai neonati tenuti in incubatrice. Con anche un aumento delle ore di sonno tranquillo e meno tempo di sonno con rapid eye movement (REM), specialmente se fatti dormirei in un ambiente ottimale per il sonno. Inoltre, la ricercatrice ha verificato che neonati ricoverati per disturbi psichiatrici che ricevessero massaggi giornalieri dalla madre e/o padre per almeno una settimana dormivano per più ore la notte e con meno risvegli notturni. In altri studi si è visto come sessioni di SSC e di massaggio sistematico riduca i livelli di ormoni dello stress dei neonati (cortisolo).
Come migliorare la qualità del sonno e lo sviluppo con il massaggio
Massage therapy e ritmi sonno-veglia
Tecniche di Massaggio e tocco neonatale può migliorare i ritmi sonno-veglia del proprio bimbo. La ricerca suggerisce infatti che il fare dei massaggi di 15 minuti subito prima di lasciare il neonato addormentarsi riduca il tempo necessario per addormentarsi e migliori la qualità del sonno. In particolare, se ben addestrato da un professionista, un genitore può imparare a fare dei massaggi con e senza oli su tutto il corpo del bambino. Così da rilassare meglio il bambino, avere dei rituali positivi legati al dormire e creare anche momenti positivi di contatto genitore-bambino, i quali come abbiamo visto sono comunque positivi per il bambino e il suo sviluppo. Ad esempio, una ricerca di Field et al. (Field et al., 2001) che ha utilizzato questa tecnica di massage therapy ha infatti dimostrato che non solo i neonati avevano un sonno migliore; ma che nei casi di disturbi del sonno, questi venivano ridotti. Per di più l’aumento della qualità del sonno è spesso accompagnata con più alti livelli di attivazione durante le ore di veglia; attivando un circolo virtuoso in cui il bambino è più attivo da sveglio, arriva al momento di dormire più stanco e quindi dorme con più facilità. Anche i genitori sembrano aver avuto un’esperienza meno negativa rispetto a prima della ricerca e dei genitori del gruppo di controllo, che al posto dei massaggi leggevano una storia al bambino.
Conclusioni
In conclusione, nonostante ci sia ancora tantissimo da scoprire e comprendere sulla magia che è lo sviluppo della vita; è chiaro che il tocco ed il contatto diretto con la madre ed i genitori sia importante per lo sviluppo neonatale. Ed è evidente come il tocco e il massaggio abbiano tantissime potenzialità, che vanno esplorate. Risulta in fine importante informare sia i professionisti che i neogenitori a queste possibilità di azione su problematiche come quelle del sonno, che sanno essere grande fonte di stress e disagio. E non solo, è importante diffondere una visione più trasversale ed integrata della cura dei propri figli e di come ogni canale, esperienza o situazione può essere un’occasione o un canale per creare una relazione di accudimento e amore col proprio bimbo.
Giulio De Pasquale
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