Il tuo bambino non ti fa dormire? Non hai più idea di cosa voglia dire dormire? Ecco dei consigli utili! Qui di seguito spiegheremo come facilitare il sonno del vostro bambino e di conseguenza un miglioramento anche del vostro riposo.
1. AIUTA A SINCRONIZZARE IL RITMO CIRCADIANO
Spesso capita che i bambini, soprattutto appena nati, abbiano questi ritmi irregolari o addirittura le fasi di riposo siano totalmente invertiti, arrivando a dormire molto il giorno e a rimanere svegli durante la notte.
I neonati hanno una componente circadiana che si instaura già nelle prime settimane di vita e aumenta nei mesi successivi, considerando sempre una variabilità che può esserci tra diversi bambini. Se da un lato la scienza ci dice che è necessario del tempo per poter maturare un ritmo circadiano, dall’altro bisogna adottare dei piccoli accorgimenti affinché questo possa svilupparsi nel migliore dei modi. Nelle prime settimane di vita, ciò che aiuta i bambini a regolare la propria routine sono i fattori sociali esterni, ovvero dare la possibilità al bambino di essere partecipe della vita familiare, ad esempio quando i genitori stanno cucinando o guardando un film bisogna lasciare il bambino immerso in quei contesti, anche se potrebbero sembrare fonte di rumore.
Dopo alcune settimane di vita, risulta maggiormente rilevante, per la maturazione del ritmo circadiano, l’esposizione del bambino alla luce. Si consiglia ai genitori di esporre i propri figli alla luce durante il giorno, qualora non fosse possibile esporli alla luce naturale, si consiglia di rendere abbastanza luminosi gli ambienti in cui il bambino trascorrerà la giornata e di lasciare nella penombra le stanze in cui trascorrerà la notte. Questo è utile perché in 24 ore il bambino percepirà la differenza evidente dei diversi ambienti in cui è immerso. Anche quando i bambini hanno un ritmo circadiano già sincronizzato sarebbe consigliabile esporli alla luce in mattinata o nel primo pomeriggio, perché a questa esposizione ne consegue un’attivazione del bambino. Dunque, è bene evitare l’esposizione ad un livello di luce ambientale molto alto alla sera, perché potrebbe tardare l’ora di addormentamento del bambino e scombussolare il suo ritmo circadiano.
2. EVITA STIMOLI DURANTE LA NOTTE
Se il neonato si sveglia nel cuore della notte, oltre a tenere gli ambienti bui dovremmo cercare di evitare il contatto visivo e la conversazione.
È bene evitare il contatto visivo diretto con il proprio bambino, perché questo catturerebbe la sua attenzione e si attiverebbe una zona del cervello deputata all’interazione sociale, ovvero restituiremmo al bambino il messaggio di volere iniziare una conversazione con lui e renderlo attivo. Altro aspetto molto importante sono le voci, in particolare la voce della madre. Gli studi dimostrano che il bambino inizi a costruire la memoria della voce della madre già nel periodo prenatale. Dunque, il bambino riconosce molto rapidamente la voce della mamma e si attiva in modo più rapido rispetto alle voci di altre persone. Questa reattività del bambino avviene perché la voce della madre è codificata come stimolo particolarmente rilevante. É come se fosse un richiamo, potremmo paragonarlo alla reattività che ognuno di noi ha quando è chiamato per nome. Perché la voce della madre è così rilevante? Il rapporto madre – bambino è necessario affinché vi siano delle cure adeguate che portino alla sopravvivenza del piccolo, ma in senso più ampio per la sopravvivenza di tutta la specie. Quindi ha un valore evoluzionistico.
3. IMPOSTA UNA ROUTINE DELLA BUONANOTTE
Il tuo bambino riuscirà a riposare meglio, se, nelle ore che precedono il sonno, sarà coinvolto in attività calmanti e rilassanti. Tra le attività possibili possiamo abituare il bambino a fare un bagnetto caldo e a mettere il pigiamino. Se hanno i dentini abituarli a lavarli e, subito dopo, possiamo accompagnarli ad andare al letto, leggendo loro una favola della buonanotte oppure cantando una ninna nanna. È consigliato rendere l’atmosfera che li circonda particolarmente tranquilla, spegnendo eventuali televisioni presenti nella stanza, perché le luci e i suoni potrebbero attivare il bambino. Inoltre, è consigliato abbassare le luci della stanza perché il buio favorisce la stimolazione della melatonina, ormone che spinge all’addormentamento. Per indurre un senso di protezione e sicurezza potreste coccolare un po’ il vostro bambino e dargli il bacio della buonanotte.
4. EVITARE L’UTILIZZO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI
Nel punto precedente è stato consigliato di spegnere la televisione per evitare che i suoni e le luci possano disturbare il bambino durante la fase di rilassamento. In realtà andrebbero evitati tutti i dispositivi elettronici, come tablet o smartphone. Questi dispositivi emettono la luce blu che blocca la produzione della melatonina, l’ormone che stimola il cervello per indurre all’addormentamento. Alcuni studi hanno dimostrato che all’aumentare dell’utilizzo di questi dispositivi si associ un sonno notturno disturbato (durata totale ridotta, riduzione di sonno nelle ore notturne e aumento del sonno diurno) e un tempo più lungo necessario all’addormentamento. Ogni ora che il bambino trascorre di fronte ad uno schermo luminoso comporta una diminuzione del sonno notturno di circa 26 minuti. Inoltre, sia i suoni emessi dai dispositivi, sia i contenuti, nel caso di bambini più grandi, possono essere psicologicamente stimolanti, portando così ad un’attivazione fisiologica e ad un coinvolgimento emotivo che possono ritardare il sonno.
5. ASCOLTARE I BISOGNI DEL PROPRIO BAMBINO
Non tutti i bambini sono uguali, quindi anche il loro rapporto con l’ora della nanna può essere differente tra un bambino e l’altro. I genitori cercano di stabilire un orario in cui il bambino dovrebbe andare a letto. Questa scelta viene fatta secondo l’orario più congeniale a loro, o quello che hanno scelto con i figli avuti in precedenza oppure secondo quello che gli altri genitori fanno con i loro figli. Queste scelte hanno qualcosa che li accomuna: scegliere un orario secondo cui il bambino “dovrebbe” aver sonno e non quando il bambino ha sonno. È necessario entrare in contatto con i bisogni del bambino. Infatti, forzare il bambino ad andare a dormire, in un momento in cui il bimbo non ha sonno, non farà altro che attivarlo. Potrebbe addirittura svilupparsi un’associazione tra il letto e l’attivazione fisiologica. Ogni bambino ha delle esigenze che devono essere ascoltate ed è sbagliato fare confronti con altri bambini. Per facilitare il sonno, oltre a prendere in considerazione i punti sopracitati, si consiglia di evitare pisolini nel tardo pomeriggio che possono rimandare la sonnolenza che proverebbero prima di andare a dormire.
Michela Di Giacomo
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