Autostima e sport. La migliore combinazione per gli adolescenti

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sport e autostima

Autostima

Storicamente il costrutto di autostima è stato concettualizzato come una valutazione positiva o negativa del sé (Rosenberg, 1979). Attualmente questa viene descritta, invece, come una valutazione soggettiva individuale del proprio valore come persona e riveste una funzione importante per il benessere psicologico.
L’alta autostima è spesso associata a relazioni interpersonali soddisfacenti (Murray, 2005), mentre una bassa autostima è connessa a depressione e disturbi d’ansia (Liu, Wang, Zhou, & Li, 2014).
Pope, McHale e Craighead (1978), sostengono un concetto di autostima non unitario, ma costituito da diverse aree:

  • L’area interpersonale: vale a dire come il soggetto valuta i suoi rapporti sociali, con i pari e con gli adulti.
  • L’area scolastica: i successi e i fallimenti a scuola.
  • L’area emozionale: la vita emotiva, la capacità di controllare le emozioni
  • L’area familiare: le relazioni in famiglia, il grado in cui il soggetto si sente valorizzato e amato.
  • L’area corporea: il suo aspetto, le capacità fisiche.

Per tali motivi l’autostima è una delle variabili più critiche quando si va a misurare il benessere dei preadolescenti, perché è proprio durante questa età che iniziano a formarsi le prime convinzioni su di sé, sul vedersi forti per poter riuscire a perseguire i propri risultati o, invece, il sentirsi insicuri.

Adolescenza e autostima

L’adolescenza è sostanzialmente definita come l’età del cambiamento. Questa rappresenta una fase di transizione tra l’infanzia e l’età adulta. Durante questa fase della loro vita, gli adolescenti sono sottoposti a un gran numero di fattori stressati, relativi ai cambiamenti corporei, all’evoluzione delle relazioni sociali, alla ricerca della propria identità e di una collocazione nel mondo. Uno studio ha evidenziato come diversi fattori influiscano sullo sviluppo della resilienza negli adolescenti, e tra questi l’autostima, l’autoefficacia, la perseveranza, il controllo interno e la capacità di adattamento (Karatas, 2011).
Avere autostima permette ai ragazzi preadolescenti e adolescenti di poter fare le loro prime esperienze in un mondo che sarà quello degli adulti senza avere troppa paura di sbagliare (Guhn, Schonert-Reichl et al. 2012).

L’importanza dello sport

Sono molteplici le persone che nella loro vita quotidiana praticano attività sportiva. Essa può essere praticata a livello agonistico, a livello ludico oppure a livello salutare.
Lo sport gioca un ruolo molto importante sia per gli adulti sia, e ancora di più, per gli adolescenti. Sia esso individuale o di gruppo lo sport ci insegna molte cose e ci dà gli strumenti per affrontare anche la quotidianità: il miglioramento dell’autostima, il controllo dell’emotività, una maggiore capacità di socializzare con i coetanei, una maggiore tolleranza alle frustrazioni e un giusto controllo delle emozioni sono solo alcune delle componenti della personalità che risentono maggiormente dei benefici della pratica di un’attività sportiva (Caldarone, Giampietro 1997).
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’attività fisica comprende:
“ogni movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che comporti un dispendio energetico, l’attività può cambiare in base alla sua durata alla sua intensità, al tipo di gruppo muscolare interessato e alla frequenza, per cui, sono incluse, oltre alle attività sportive, intese nell’esercizio pianificato, strutturato e ripetitivo per il mantenimento della forma fisica, anche le attività effettuate lavorando, giocando, dedicandosi alle faccende domestiche, camminare, andare in bicicletta, viaggiare e impegnarsi in attività ricreative” (Informativa OMS n. 387, 2014).
Bassi livelli di attività fisica e di fitness aerobico sono risultati associati a cali nel rendimento scolastico degli studenti, e cali nelle abilità cognitive di questi (Castelli, Hillman, Buck, & Erwin, 2007).

Sport e autostima

Nella pratica scientifica, diversi sono gli studi che hanno dimostrato una correlazione positiva tra il praticare un’attività sportiva e l’aumento dell’autostima.
In uno studio di Liu e collaboratori (2014), ad esempio, sono state evidenziate delle reali correlazioni tra l’autostima e l’attività fisica. Si è potuto osservare come la pratica sportiva fosse coerentemente legata al miglioramento di una varietà di fattori psicologici e sociali negli adolescenti, come il miglioramento del benessere mentale, del rendimento scolastico, delle relazioni con i genitori e dell’autostima.
L’autostima, per la sua importanza viene posta al centro degli interventi rivolti all’educazione e al sostegno alla resilienza. Per tale motivo, se l’autostima è un fattore protettivo per lo sviluppo della resilienza, e lo sport aiuta nell’accrescimento dell’autostima, un lavoro incentrato sul rafforzamento di questa negli adolescenti sportivi potrebbe influenzare positivamente anche il loro grado di resilienza. Sempre nello studio si è osservato come la resilienza rafforzi l’autostima e aiuti a far fronte con successo alle esperienze avverse sperimentate nella vita (Bonanno, 2004; Benetti e Kambouropoulos, 2006).
Ekeland (2005) ha portato in evidenza come l’attività fisica, presentata con programmi di gioco diretto e/o educazione fisica, possa portare dei contributi importanti nello sviluppo dell’autostima nei bambini in età scolare. Inoltre, studi più specifici hanno rilevato come la partecipazione sportiva influenzi direttamente l’autostima di un’area specifica di autovalutazione, aumentando così la competenza fisica e la stima del proprio corpo oltre che, indirettamente, l’autostima globale.
Un’attività sportiva regolare già nel secondo decennio di vita presenta tutta una serie di positivi effetti biopsicosociali, in parte immediati; come una maggiore stabilità a livello psicosociale con una diminuzione dello stress e degli sbalzi d’umore; e in parte riscontrabili sul lungo termine.
Cassese (2012) afferma che l’attività fisica è un modello di stress controllato utile all’autoregolazione delle emozioni e, pertanto, più essere inserita nei programmi di sostegno e sviluppo dell’autostima. Nello specifico, e come già detto, è stato osservato come l’attività fisica sia coerentemente legata al miglioramento di una varietà di fattori psicologici e sociali negli adolescenti. Coloro che sono fisicamente attivi conducono stili di vita più sani e hanno livelli più elevati di autostima rispetto a coloro che non sono coinvolti nell’attività sportiva. È stato dimostrato come la partecipazione sportiva possa migliorare i sentimenti sul proprio sé fisico (ad esempio, posso correre veloce) e, allo stesso tempo, avere una relazione più indiretta con i sentimenti di benessere generale o l’autostima generale. In altre parole, partecipare alle attività sportive può aumentare i sentimenti di competenza fisica e soddisfazione per l’aspetto fisico, che a loro volta aumentano l’autostima generale (Jackson & Marsh, 1986).

Bibliografia

Marcolongo F., Mariani A. M., 2018. La Relazione tra l’Attività Fisica e la visione di sé stessi: l’importanza dell’autostima. Giornale Italiano di Educazione alla Salute, Sport e Didattica Inclusiva, 2

Mariani A. M., Marcolongo F., Melchiori F., Peluso Cassese F., 2019. L’influenza di interventi di rinforzo dell’autostima sul grado di resilienza in atleti adolescenti. Giornale Italiano di Educazione alla Salute, Sport e Didattica Inclusiva, 1

Rolli V., 2016. Autostima e possibili punti di contatto con la pratica di un’attività sportiva per un adolescente. Lavoro di disploma Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, dipartimento formazione e apprendimento.

Rita Francesca Ceravolo

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