APPROFONDIMENTI

Emozioni

connessione con la natura

La connessione con la natura – Quali effetti per il benessere e la salute mentale? L’awe come possibile mediatore

Con l’avvento della civilizzazione e, ancor più, con la globalizzazione, il mondo e il nostro stile di vita hanno subito trasformazioni profonde. Oggi viviamo in un’epoca dominata dal pensiero razionale e scientifico, spesso a scapito di emozioni, immaginazione, creatività e semplicità. Il focus è posto sul progresso, sulla produttività e sul successo, lasciando poco spazio per momenti di riflessione e riconnessione con sé stessi.
Tuttavia, la connessione con la natura è un aspetto intrinseco della condizione umana, e ha un ruolo fondamentale nel nostro benessere. Essa non solo riduce lo stress e aumenta la vitalità, ma è anche fonte di felicità; svolge inoltre un ruolo chiave nella costruzione dell’identità personale, rafforzando autenticità, la libertà interiore e la percezione che la vita abbia un significato.
Una delle possibili spiegazioni degli effetti positivi riscontrati sul benessere psicofisico e immersione nella natura riguarda l’emozione di awe, sperimentabile nell’incontro con stimoli vasti, dal punto di vista fisico, percettivo o semantico, o che vanno al di là della propria cornice di significati.

Compassion fatigue e burnout

Compassion Satisfaction, Compassion Fatigue e Burnout: Comprendere e Gestire la Qualità della Vita Lavorativa nei Professionisti Sanitari

L’autrice Vidette Todaro-Franceschi inizia il suo libro introducendo tre termini (compassion satisfaction, compassion fatigue e burnout) e le loro differenze. Secondo lei, questi definiscono la qualità della vita lavorativa di un professionista sanitario, e possono influenzare molto anche il modo in cui egli si percepisce nella propria vita personale. La compassion satisfaction è lo stato che ogni professionista del mondo della salute vuole raggiungere: è uno stato in cui la persona è felice del proprio lavoro, è interessata ai propri pazienti, e ha il “cuore pieno di compassione” (Stamm, 2010). La compassion fatigue, invece, è un termine che è stato usato per la prima volta dall’infermiera Carla Joinson nel 1992, e può manifestarsi quando un professionista sanitario è stanco del sentimento di compassione, e diventa qualcosa di pesante per lui o per lei. Un esempio è portarsi a casa il paziente, ed essere preoccupati per le sue sorti. 
Se la compassion fatigue non viene fermata, si può sviluppare il fenomeno conosciuto come burnout, che è molto più grave. Il burnout è uno stato in cui la persona, a causa dell’esaurimento fisico ed emotivo, arriva ad odiare il proprio lavoro. Un esempio è il professionista che perde il valore del proprio mestiere ed è disponibile a fare tutt’altro. L’ambiente di lavoro può condizionare direttamente questi 3 stati, diventando un fattore protettivo o di rischio per il burnout. 

Eco-Ansia: Capire e Gestire una Nuova Dimensione della Salute Mentale

L’obiettivo di questo articolo è dare una panoramica generale su cosa sia l’eco-ansia e su cosa possiamo fare per contrastarla. Essendo quest’ultima il risultato della crisi ambientale che stiamo vivendo, diventa fondamentale definire, oltre al significato, la sintomatologia per provare a capire quali possano essere le strategie da sviluppare e i metodi per contrastarla all’interno del nostro lavoro di psicologi e psicoterapeuti. Verranno quindi esposte:
– le principali definizioni presenti in letteratura dell’eco-ansia;
– la sintomatologia emotiva e fisiologica associata a questo tipo di disturbo;
– alcuni degli studi presenti in letteratura inerenti alla sperimentazione di questionari
sul tema;
– variabili socio demografiche e culturali che possono influenzare l’insorgere del
disturbo (ad esempio la maggiore attivazione dei giovani, dovuta forse all’impatto dei
mass media);
– cosa possiamo fare da psicologi, orientandosi sulle strategie di risposta possibili e su
una maggiore spinta verso la ricerca sull’eco-ansia.

Per ricevere assistenza o maggiori informazioni

CONTATTACI ORA

Hai bisogno di aiuto e vuoi ricevere una consulenza GRATUITA?

Vai allo
SPORTELLO DI ASCOLTO

Articoli Correlati

Iscriviti alla Newsletter

Menu