In che modo l’ansia sociale è correlata con i problemi di coppia e influenza il livello di soddisfazione sessuale? Come è possibile vincere le paure e godere appieno dell’intimità con il proprio partner?
CHE COS’È L’ANSIA SOCIALE?
Iniziamo definendo cos’è l’ansia sociale. L’ansia sociale è un disturbo caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni sociali in cui si è esposti alla presenza e al giudizio altrui. Gli individui che soffrono di questa patologia provano un forte disagio nell’esibirsi o nel parlare in pubblico, nel relazionarsi con persone nuove o dotate di autorità, nel sostenere una conversazione etc. Ciò che più temono è di apparire incapaci o ridicoli e di agire in modo inopportuno, venendo, di conseguenza, criticati o respinti dagli altri.
I sintomi dell’ansia sociale possono essere suddivisi in tre categorie:
– Sintomi psicologici: forte apprensione non commisurata alla portata dell’evento reale, nervosismo, difficoltà di concentrazione, rimugino, preoccupazione..
– Sintomi fisici: tachicardia, rossore al volto, ipersudorazione, vertigini, secchezza delle fauci, malessere gastrointestinale, insonnia..
– Tensione muscolare: tremori, contrazioni muscolari, agitazione, irrequietezza, cefalea tensiva..
Il malessere provato è tale da spingere la persona a mettere in atto strategie finalizzate a minimizzare o nascondere il proprio disagio agli altri o a evitare tutto ciò che può scatenarlo.
COSA ACCADE NELLA COPPIA QUANDO UNO DEI DUE PARTNER È ANSIOSO?
Per quanto gli individui con ansia sociale riescano a tessere delle relazioni di coppia, diverse ricerche indicano come il livello di soddisfazione per questi rapporti sia piuttosto scarso. Ciò potrebbe essere legato agli effetti nocivi che questa patologia ha sull’espressione delle emozioni con il partner.
Prove considerevoli a sostegno di questa ipotesi derivano da uno studio condotto da Kashdan et all., che ha visto coinvolte 128 coppie eterosessuali (età media 21,2 anni), provenienti da una università del Mid-Atlantic e dalla comunità circostante. A ciascun soggetto sono stati somministrati dei test carta-matita:
– Social Interaction Anxiety Scale (SIAS) (Mattick & Clarke, 1998), per misurare la paura delle interazioni sociali e l’inclinazione a sottrarvisi per il timore di essere giudicati dagli altri
– Touch Avoidance Measure (TAM) (Andersen, 2005; Andersen, Andersen & Lustig, 1987; Andersen & Leibowitz, 1978), per stimare la tendenza ad evitare il tocco nelle relazioni interpersonali
– Touch Test (Fromme et al., 1998), per valutare quanto il soggetto si sente a proprio agio mentre tocca o viene toccato da genitori, amici ed estranei
I dati raccolti sono stati analizzati a livello di coppia, attraverso un metodo statistico chiamato Actor-Partner Interdependence Model (APIM) (Cook & Kenny, 2005; Kenny, Kashy, & Cook, 2006).
Quanto è emerso dalla ricerca è che i soggetti ansiosi provano sensazioni negative nel toccare e nell’essere toccati dal partner; di conseguenza, tendono ad evitare il contatto, una delle modalità più potenti di vivere e comunicare l’intimità. In particolare, sono soprattutto le donne con alti livelli di ansia sociale ad esperire maggior malessere, mentre gli uomini si trovano meno a loro agio nella relazione fisica quando la compagna manifesta sintomi ansiogeni.
L’EVITAMENTO ESPERIENZIALE E LA SESSUALITA’
Le sensazioni spiacevoli suscitate dal tocco nascono dal timore di essere criticati e respinti dal proprio partner. Quindi, per proteggersi dalla paura del rifiuto, le persone con ansia sociale tendono a EVITARE DI TOCCARE E DI ESSERE TOCCATE dal loro partner e questo si ripercuote sulla sessualità della coppia.
Questo modo di gestire l’ansia è piuttosto comune ed è noto nella clinica come “evitamento esperienziale”. Si tratta di un meccanismo difensivo finalizzato a sottrarsi a pensieri, immagini, ambienti, comportamenti che provocano emozioni negative.
In generale, quando si trovano di fronte ad un’esperienza che giudicano dolorosa o sgradevole, le persone possono:
– tentare di distrarsi, facendo ricorso, ad esempio, a droghe, alcol, cibo, gioco d’azzardo (comportamento di controllo emotivo esterno);
– cercare di controllare o eliminare i pensieri o le emozioni spiacevoli, sforzandosi, ad esempio, di pensare ad altro o imponendosi di provare sensazioni diverse (comportamento di evitamento interno);
– precludersi di fare esperienza diretta di ciò che viene percepito come una minaccia (comportamento restrittivo o costrittivo).
Controllare dà un sollievo momentaneo, ma nel lungo termine può rivelarsi controproducente, alimentando paura e disagio. Per di più, ogniqualvolta in cui si evita una situazione, si conferma a se stessi di non poterla affrontare e questo innesca un circolo vizioso che renderà più probabile l’evitamento di altri eventi simili in futuro. Ciò si traduce in una perdita di opportunità potenzialmente arricchenti per l’individuo.
All’interno della relazione di coppia, l’evitamento esperienziale limita la persona ansiosa, intrappolandola in una routine sessuale povera e poco soddisfacente (influenzando, come già menzionato, anche il benessere del partner).
TRE MODI PER SBLOCCARE LA PROPRIA SESSUALITA’
1. DEFINIRE I PROPRI VALORI
Il primo passo da compiere per risolvere i problemi legati all’ansia nei rapporti intimi è chiarire i propri valori. Perché sono così importanti? Perché rappresentano i desideri più profondi su come si vorrebbe essere e interagire con gli altri, con il mondo e con se stessi; agire in sintonia con essi accresce il significato e la pienezza della propria esistenza.
I valori relativi alla sessualità comprendono l’immagine interna su cosa significa essere uomini o donne e le azioni attraverso cui questa immagine prende forma, inclusa la scelta del partner sessuale.
Quando non si hanno le idee chiare su ciò che si ritiene significativo nella sfera relazionale e sessuale, è facile imbattersi in difficoltà e rimanere bloccati; allo stesso modo, condurre un’esistenza non coerente con i propri valori per compiacere gli altri, rischia di rendere la persona infelice, ansiosa e timorosa di sperimentare cose nuove.
Solo impegnandosi ad agire in accordo con ciò che è importante per sé è possibile trovare la spinta e la motivazione per superare le avversità contingenti e le trappole della mente e godere pienamente dell’intimità con il partner.
2. CONOSCERE SE STESSI
Una volta individuati i propri valori, è necessario allenarsi a riconoscere quali pensieri ed emozioni sono di supporto e quali invece di ostacolo al raggiungimento di obiettivi che consentiono di condurre una vita di coppia più profonda e arricchente.
Una tecnica efficace a tale scopo è la mindfulness. Kabat Zinn la definisce come “the awareness that emerges through paying attention on purpose, in the present moment, and nonjudgementally to the unfolding of experience moment by moment” (“la consapevolezza che emerge prestando intenzionalmente attenzione, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza, momento per momento”). Meditare regolarmente consente di coltivare la capacità di portare l’attenzione al momento presente e di osservare gli eventi interni (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) ed esterni (ambiente) in modo curioso e non giudicante. Anziché valutare, controllare o evitare gli stimoli che arrivano, finendo con l’esserne coinvolti emotivamente, la mindfulness permette di sviluppare un atteggiamento di accettazione nei loro confronti.
Praticare la meditazione rende la persona ansiosa capace di individuare i pensieri trappola che la bloccano, di accoglierli, e di aprirsi all’esperienza con il proprio partner, godendola a pieno. Con il tempo e l’esercizio può abituarsi a convivere con i suoi timori, finché non scompaiono da soli.
3. MASSAGGIO CONSAPEVOLE
Esistono molte tecniche mindfulness volte ad aumentare il benessere e il piacere nella relazione di coppia; una di queste è il massaggio consapevole. Massaggiare in modo consapevole significa accarezzare e manipolare il corpo del proprio compagno o della propria compagna rivolgendo una piena attenzione a se stessi e al partner.
Si può toccare in vari modi: impastare, premere, sfiorare, tirare, sollevare e percuotere. Questi movimenti devono essere effettuati in modo dolce, ritmico e continuo. Anche gli altri sensi possono essere coinvolti, sempre in maniera intenzionale. L’utilizzo di differenti forme di lubrificazione (borotalco, olii da massaggio..) permette di sperimentare sensazioni diverse, rendendo l’esperienza ancora più ricca e gradevole.
La tecnica del massaggio consapevole prevede che, quando affiorano alla mente pensieri distraenti, la persona si ripeta: “Ecco qui la mia mente, che di nuovo pensa a qualcos’altro. Va bene, ma adesso desidero riportare la mia attenzione al corpo del(la) mio(a) partner e a questo massaggio”.
Identificando i propri valori e praticando la mindfulness, si acquista maggiore flessibilità psicologica e ci si apre alla ricchezza del momento presente, accettando (e non respingendo o negando) anche il suo lato negativo: il disagio, la sofferenza, il dolore e, per quanto riguarda l’ansia sociale, la paura del rifiuto e la vergogna (Blonna, 2018).
Laura Casetta
Arianna Cauduro
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Bibliografia
Jon Kabat-Zinn (2003). Mindfulness-Based Interventions in Context: Past, Present, and Future, Clinical Psychology Science and Practice, V10, N2, 144-156
Richard Blonna (2018). Sex Act. Libera la tua sessualità con l’Acceptance and Commitment Therapy. Ed. Franco Angeli
Todd B. Kashdan, James Doorley, Melissa C. Stiksma & Matthew J. Hertenstein (2017) Discomfort and avoidance of touch: new insights on the emotional deficits of social anxiety, Cognition and Emotion, 31:8, 1638-1646, DOI: 10.1080/02699931.2016.1256867