Sabato 23 maggio 2015 – 9,3 crediti ECM
Il tocco interpersonale, inteso come il posare le mani su qualcuno per dimostrargli gentilezza o tenerezza, è una forma di amore e di affetto che si presenta nel contesto familiare e in altri ambienti, come la scuola. Ricerche cliniche sul ruolo del tocco interpersonale sono iniziate con Spitz nel 1945, il quale notò un’alta mortalità tra i bambini che negli orfanotrofi non erano toccati o lo erano pochissimo. Così Spitz ipotizzò che il cibo e le condizioni sanitarie fossero insufficienti per la sopravvivenza e che il tocco doveva essere dato ai bambini come una necessità biologica, non solo come forma di dimostrazione di affetto. Successivamente Harlow nel 1958 studiò gli animali deprivati dalla presenza materna e dal contatto fisico e mise in luce quanto quest’ultimo fosse fondamentale per lo sviluppo emotivo e sociale dei cuccioli.
Queste e successivamente altre ricerche mostrano come il tocco sia una forma di comunicazione non verbale che crea e mantiene l’intimità nella relazione, soprattutto tra genitori e bambini o tra partner. Il tocco dell’adulto, avendo anche un effetto rassicurante e calmante (ad esempio in situazioni critiche o di disagio, come la malattia), insegna al bambino come regolare le proprie emozioni, sviluppa la sua esperienza di benessere fisico e la sua capacità di ritrovarlo o ricrearlo in età adulta (Andersen and Leibowitz 1978; Burgoon et al. 1984; Guerrero and Andersen 1991; Johnson and Edwards 1991; Pisano et al. 1986; Willis and Briggs 1992).
Non tutti i bambini vivono in famiglia l’esperienza del tocco in modo adeguato: genitori con forme psicopatologiche depressive, o con stili di attaccamento evitanti o ambivalenti toccano poco o hanno un tocco aggressivo o non congruente con i bisogni del bambino. Bambini che hanno un genitore (o entrambi) con questa difficoltà mostrano, rispetto alla media, maggiori disturbi nel comportamento, nella regolazione delle emozioni o maggiori problemi nella socialità già in età prescolare, problemi che spesso si protraggono anche in età adulta sfociando in disagio psicologico (Melrose, 2010).
Alcuni studi hanno dimostrato che l’essere toccati da piccoli correla positivamente con alcuni tratti di personalità, come l’autostima, le competenze sociali e la soddisfazione della propria vita (Deethardt and Hines 1983; Fromme et al. 1989; Jones and Brown 1996).
Questo corso ha l’obiettivo di ripercorrere, dal punto di vista scientifico e della psicologia Funzionale (Rispoli, 2004), le ricerche che attestano l’importanza del tocco nello sviluppo del bambino, sia su un piano fisico che su un piano cognitivo, sociale ed emotivo. Il corso, inoltre, avrà l’obiettivo di insegnare ai professionisti che lavorano nell’ambito dell’infanzia, dei giochi e delle tecniche basate sul contatto fisico che possono offrire uno spunto per lavorare con i bambini con difficoltà relazionali o comportamentali.
PROGRAMMA
Sabato 23 maggio 2015
9.30 a 10.30 “Il tocco e lo sviluppo del bambino”
10.30 alle 10.45 Coffee Break
10.45 a 11.30 “Deprivazione del tocco”
11.30 a 13.00 “Tecniche di tocco per lo sviluppo della consapevolezza”
Ore 13.00 a 14.00 Pausa Pranzo
14.00 a 15.00 “La Psicologia Funzionale”
15.00 a 16.15 “Modi di toccare nelle diverse Esperienze di Base”
16.15 alle 16.30 Coffee Break
16.30 a 18.00 “Giochi ed esperienze di tocco per costruire la fiducia e ritrovare la calma”
Adesioni e iscrizioni
Il corso è aperto a un numero massimo di 25 partecipanti. Il costo dell’iscrizione è di 100 euro. Per studenti e specializzandi è di 80 euro.
Per iscriversi, inviare a l.casetta@psicoterapiafunzionale.it la scheda di iscrizione e la ricevuta del bonifico bancario. Il bonifico va intestato a:
Associazione Centro di Psicologia e
Psicoterapia Funzionale – Istituto SIF
UNICREDIT BANCA
Filiale di Padova Via Verdi
C/C 000100438593
IBAN IT 28Y02008 12123 000100438593
Docenti
D. Trabucchi e L. Casetta Psicologhe, Psicoterapeute Funzionali
Destinatari
Il corso ha ottenuto 9,3 crediti ECM per Psicologi (tutte le discipline), Medici (tutte le discipline), Fisioterapisti, Infermieri professionali, Infermieri pediatrici, Igienista dentale, Educatori professionali, Logopedista, Assistenti sanitari, Dietista, Terapisti della neuro e psicomotricità ed è rivolto a tutti gli interessati all’argomento proposto.