Chi non ha mai provato un senso di timore davanti a un’onda che si infrange sulla riva? O davanti a un profondo laghetto che sembra nascondere chissà quali segreti? La paura dell’acqua è un sentimento comune a molti, che risale ai tempi antichi, quando l’acqua rappresentava una minaccia costante per la sopravvivenza dell’uomo. Oggi, nonostante i progressi tecnologici e scientifici che ci hanno permesso di dominare gran parte degli elementi naturali, la paura dell’acqua fa ancora parte della nostra esperienza quotidiana. In effetti, sembra che l’acquisizione della paura dell’acqua possa essere dovuta non solo a eventi condizionanti e processi associativi, tali per cui l’esposizione ad eventi traumatici dovuti all’acqua porterebbe all’insorgere della fobia, ma anche in misura importante ad una predisposizione universale innata, che non ha origine da esperienze negative (ad esempio, una lezione di nuoto particolarmente spaventosa) e che nella maggior parte dei casi può venire superata senza che arrivi a causare disagio eccessivo, (Poulton et al., 1999). I fattori che possono influenzare la probabilità di sviluppare una fobia per l’acqua sin dall’infanzia e dall’adolescenza possono avere origine personale, ovvero nelle caratteristiche intrinseche dell’individuo, comportamentale, cioè conseguente ad esperienze negative e ambientale, dipendente quindi dalle caratteristiche del contesto (Irwin et al., 2015).
I rischi della paura dell’acqua
Ad alcune persone la paura dell’acqua può impedire di godere di momenti di divertimento e relax in piscina o in spiaggia, e questo limite da solo può già comportare moderati livelli di disagio: ma l’evitamento di attività legate all’acqua, spesso associato alla paura di affogare, è prima di tutto uno dei maggiori predittori del non saper nuotare (Irwin et al., 2015; Misimi et al., 2020; Ostrowski et al., 2022).
Comprendere se si ha una fobia dell’acqua è un importante agente di prevenzione all’annegamento accidentale, perché la fobia dell’acqua può influire sul comportamento in acqua, portando a comportamenti di panico e di ansia, che possono facilmente portare a incidenti e a rischio di annegamento (Misimi et al., 2020). Inoltre, conoscere la propria fobia dell’acqua può spingere a cercare aiuto professionale per superarla e permettere di godere dell’acqua in modo sicuro.
La paura dell’acqua può manifestarsi in modi diversi, dalle semplici sensazioni di disagio a veri e propri attacchi di panico quando si è in prossimità di una piscina o di un lago: in questi casi, nei quali il disagio scaturito dalle situazioni in cui si entra in contatto con l’ambiente acquatico ha conseguenze negative importanti su aree specifiche della persona che lo prova, per esempio compromettendo i rapporti sociali o il lavoro, è possibile che ciò che affligge l’individuo sia un vero e proprio disturbo d’ansia (American Psychiatric Association, 2013).
Quanto è intensa la tua paura dell’acqua?
Basandoci sulla letteratura scientifica e sui test attualmente disponibili (American Psychiatric Association, 2013; Misimi et al., 2020; Poulton et al., 1999) abbiamo estratto alcuni elementi che potrebbero aiutarti ad autovalutare il tuo grado di disagio verso l’acqua. Specifichiamo che quanto segue non costituisce un test diagnostico né sostituisce in alcun modo la consulenza di uno specialista; l’obbiettivo è quello di aiutarti a riflettere sul tuo rapporto con l’ambiente acquatico e a riconoscere l’entità di un eventuale disagio.
Leggi le seguenti affermazioni e cerca di prendere nota di quelle nelle quali ti immedesimi maggiormente:
- Quando sono in piscina, ho paura di nuotare se la piscina è vuota o molto affollata
- Provo disagio se devo immergere il viso in acqua
- Mi spavento quando vedo il mare aperto o il mare mosso
- Non sono in grado di tuffarmi dal bordo della piscina
- Non riesco ad aprire gli occhi sott’acqua, o riesco a farlo solo con gli occhialini
- Non ho mai imparato a nuotare
- Mi capita di provare improvvisamente ansia quando mi trovi a bordo di una piscina o in spiaggia
- Mi capita di dire di no ad eventi sociali quando so che si svolgeranno in piscina o in spiaggia
- Il disagio che provo quando mi trovo vicino all’acqua è inspiegabile e mi fa sentire turbato/a
- Quando sono vicino all’acqua, il disagio è così forte che sento che potrei avere un attacco di panico
Se senti di aderire alla maggior parte delle affermazioni, oppure riconosci di provare un disagio profondo in relazione ad alcune delle situazioni specifiche elencate, è possibile che tu possa trarre beneficio da ulteriori approfondimenti con un professionista nell’area della salute psicologica.
Che cos’è che fa paura?
Per aiutarti a inquadrare meglio le aree di possibile disagio, riportiamo tre aree entro le quali la paura dell’acqua può spiegarsi (Misimi et al.,2020):
- Il contatto con l’ambiente acquatico: alcune persone possono provare particolare stress nell’approcciarsi dovuto alle caratteristiche dell’acqua stessa, ad esempio sentendosi a disagio quando devono immergere il viso o aprire gli occhi sott’acqua. In alcuni casi questa paura potrebbe essere contenuta utilizzando attrezzatura come maschere o occhialini, ma è opportuno utilizzare questi supporti nella giusta misura, per non diventarne dipendenti.
- La potenza naturale dell’acqua: ambienti come il mare aperto possono generare paure relative all’annegamento, poiché fattori naturali come le basse temperature o le onde possono influire negativamente sull’abilità natatoria.
- Il controllo del movimento in acqua: si tratta di quelle paure che influiscono sull’acquisizione di alcune capacità di base necessarie a muoversi in sicurezza nell’ambiente acquatico, come sapersi immergere, galleggiare, trattenere il respiro ecc.
Per ulteriori approfondimenti sulle tematiche introdotte in questo articolo, il Centro di Psicologia e Psicoterapia Funzionale presenterà, giovedì 25 maggio 2023 alle ore 20:30, un webinar gratuito sulla paura dell’acqua. È possibile trovare tutte le informazioni per partecipare cliccando su questo link.
Arianna Gatto.
BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association. (2013). Disturbi d’ansia. In Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (quinta edizione) https://doi.org/10.1176/appi.books.9780890425596.CautionaryStatement
Irwin, C. C., Pharr, J. R., & Irwin, R. L. (2015). Understanding factors that influence fear of drowning in children and adolescents. International Journal of Aquatic Research and Education, 9(2). https://doi.org/10.25035/ijare.09.02.05
Misimi, F., Kajtna, T., Misimi, S., & Kapus, J. (2020). Development and validity of the fear of water assessment questionnaire. Frontiers in Psychology, 11, 969. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2020.00969
Ostrowski, A., Stanula, A., Swinarew, A., Skaliy, A., Skalski, D., Wiesner, W., Ambroży, D., Kaganek, K., Rydzik, Ł., & Ambroży, T. (2022). Individual determinants as the causes of failure in learning to swim with the example of 10-year-old children. International Journal of Environmental Research and Public Health, 19(9), 5663. https://doi.org/10.3390/ijerph19095663
Poulton, R., Menzies, R. G., Craske, M. G., Langley, J. D., & Silva, P. A. (1999). Water trauma and swimming experiences up to age 9 and fear of water at age 18: A longitudinal study. Behaviour Research and Therapy, 37(1), 39–48. https://doi.org/10.1016/S0005-7967(98)00103-X