Sicuramente l’adolescenza è un periodo molto particolare della vita di ogni individuo, essendo caratterizzato da numerosi cambiamenti e trasformazioni di tipo biologico e psicologico. In questa fase di vita sono numerose le difficoltà che si possono incontrare. Tuttavia, queste difficoltà hanno un loro scopo ben preciso e hanno un ruolo determinante, in quanto se superate in modo costruttivo faciliteranno il processo di crescita dell’individuo. Questo permette all’individuo di passare dalla dipendenza dai genitori ad un’autonomia maggiore, di costruire un forte senso di identità, di poter intraprendere una relazione sentimentale stabile e di sperimentarsi nella sua sessualità. In particolar modo, poiché conoscersi e sperimentare la propria sessualità è molto importante per ogni persona, dai 12 anni circa ai 19/20, essendo la curiosità ai massimi livelli su numerosi aspetti, si cerca di soddisfare i propri dubbi e le proprie perplessità attraverso domande ai genitori, attraverso il confronto con i coetanei o tramite la tv e la rete.
Tuttavia, può capitare che anche una volta diventati adulti ci possano esserci dubbi e falsi miti da sfatare. Infatti, la sessualità è un fenomeno molto complesso, poiché dipende da numerosi fattori: i sentimenti, l’educazione impartita dalla famiglia, la cultura, la religione e i condizionamenti dispensati dalla società (Montano A., 2009).
Certamente, un modo efficace per conoscersi ed entrare in contatto con la propria intimità è la masturbazione, considerata come l’evoluzione dell’esplorazione del proprio corpo (Blonna R., 2018).
Facciamo quindi un ripasso su come siamo fatti e come funzioniamo.
Anatomia
Partiamo dai genitali maschili che comprendono dinanzi il pene composto dal corpo e dal glande, ricoperto dal prepuzio che è un pezzo di pelle retrattile che può esser tirato giù durante l’erezione o per esigenze igieniche, mentre dietro vi è lo scroto che è una sacca che racchiude i testicoli. Il pene è composto da tre corpi cavernosi costituiti sia da tessuto morbido e spugnoso che da tessuto erettile. Dei tre corpi cavernosi, il corpo spugnoso va a formare con la propria estremità il glande che è la parte più sensibile del pene. Fra il corpo e il glande c’è un’area formata da una piega della pelle che si chiama frenulo. Dentro al corpo spugnoso passa la parte finale dell’uretra che termina con l’orifizio uretrale da cui fuoriesce sia l’urina che il liquido spermatico.
Per quanto concerne l’apparato riproduttivo maschile vi sono i testicoli, avvolti dallo scroto, che come detto prima, è una sacca muscolare divisa in due compartimenti. I testicoli producono gli spermatozoi e gli ormoni steroidei, come il testosterone. Presentano una forma ovale, pesano circa 30 grammi l’uno e uno è più grande, pesante e pende più in basso rispetto all’altro. All’interno vi sono i tubuli seminiferi, dentro cui sono presenti cellule che producono gli spermatozoi.
Circa gli organi genitali femminili distinguiamo in esterni ed interni. Iniziamo parlando degli organi genitali esterni, la cui parte più esterna prende il nome di vulva ed è formata dalle grandi labbra, le piccole labbra, il clitoride, il vestibolo e il monte pubico o di Venere. Il monte di Venere è quell’area arrotondata e adiposa che ricopre la zona dove le ossa delle anche si incontrano nella parte bassa del bacino, ed è ricoperto di peli. Verso il basso ci sono due pieghe di pelle che variano di dimensioni da donna a donna e sono le grandi labbra. Aprendole, internamente sono visibili le piccole labbra, anch’esse due pieghe di pelle, ricche di strutture nervose e quindi molto sensibili al piacere, che racchiudono il vestibolo che contiene sia l’orifizio uretrale che vaginale. Nella parte superiore del vestibolo c’è il clitoride che ha le dimensioni di un nocciolo di ciliegia, e il cui scopo, secondo Masters e Johnson (1966) è provare piacere.
Per quanto riguarda gli organi genitali interni vi è l’imene che è una membrana che, ricoprendo l’apertura esterna della vagina, protegge la bambina dalle infezioni fino alla pubertà.
La vagina, invece, è un canale lungo dai 7 ai 13 cm, situato tra vescica e retto e costituisce la via di passaggio per il parto, il flusso mestruale e il liquido seminale. Si divide in due terzi interni, dove non vi sono localizzati recettori nervosi ed un terzo interno che, essendo ricco di terminazioni nervose, percepisce il caldo, il freddo, il dolore ed il piacere.
Infine, vi è l’utero che ha le dimensioni di un pugno chiuso ed è formato da corpo, istmo e cervice.
Circa l’apparato riproduttivo femminile vi sono l’ovaio e le tube di Falloppio, che si inseriscono sul fondo dell’utero e circondano le ovaie. Le ovaie sono laterali rispetto all’utero e al di sotto delle tube e hanno la forma di una mandorla.
Fisiologia della risposta sessuale e orgasmo
Nell’uomo, durante la fase di eccitazione i corpi cavernosi e il corpo spugnoso si riempiono del sangue che è trattenuto dagli sfinteri, aumentando così la pressione e causando l’erezione. Durante la fase di eccitazione l’erezione non è perenne, ma subisce delle oscillazioni.
Distinguiamo due tipi di erezione: l’erezione riflessa che si ha tramite la stimolazione tattile del pene e l’erezione psicogena che deriva da uno stimolo centrale, quale un odore, un ricordo o uno stimolo visivo.
L’uretra si allunga e raddoppia il suo diametro, mentre i testicoli si inturgidiscono aumentando le dimensioni e sollevandosi verso l’alto e arretrando verso l’ano.
L’orgasmo nell’uomo avviene in due fasi: emissione ed espulsione. Nella prima fase lo sperma si raccoglie nel bulbo uretrale e riceve l’apporto delle vescichette seminali e della prostata, che assieme ai condotti deferenti si contraggono; questa è la fase in cui l’uomo percepisce l’inevitabilità dell’eiaculazione. Mentre nella fase dell’espulsione si contraggono i muscoli perineali e bulbocavernosi al ritmo di 0,8 secondi per 3-10 volte. Grazie alle contrazioni dell’uretra viene espulso l’eiaculato all’esterno, il cui volume varia da 1 a 6 ml. In questa fase i testicoli sono al massimo livello di sollevamento e arretramento verso la zona anale.
Nella donna, durante l’eccitazione vi è un afflusso di sangue che provoca una serie di cambiamenti. Innanzitutto, si forma la piattaforma orgasmica, per facilitare la penetrazione; infatti le pareti della vagina si distanziano ed essudano una sostanza lubrificante. Dopodiché e dopo l’erezione dei capezzoli, nella fase di plateau, si ha la ritrazione del clitoride che non è più visibile. L’erezione del clitoride si ha invece tramite una stimolazione diretta di questo. La vagina in questa fase si dilata e si allunga, azioni che non vengono percepite dalla donna che invece ha la sensazione di essere bagnata.
Durante l’orgasmo, l’utero è nella sua massima elevazione e la vagina nella sua massima dilatazione. I muscoli si contraggono, al ritmo di 0,8 secondi, da 4 a 12 volte: le prime contrazioni sono più forti e più ravvicinate. Si contrae anche l’utero, ma questo non viene percepito dalla donna.
Selena Bellanova
Bibliografia
Blonna, R. (2018). Sex Act: Libera la tua sessualità con l’Acceptance and Commitment Therapy. FrancoAngeli.
L’Imperio, A., & Tarsia, A. (2020). Sesso e social media: impatto e soluzioni. State of Mind: Il giornale delle scienze psicologiche.
Masters, W. H., & Johnson, V. E. (1966). Human sexual response, Boston. trad. it. L’atto sessuale nell’uomo e nella donna, Milano, Feltrinelli, 1967.
Montano, A. (2009). Mogli, amanti, madri lesbiche. Sentimenti, sesso, convivenza, maternità: le nuove sfide della coppia. Mursia.
Panzeri, M. (2013). Psicologia della sessualità. Il Mulino.