Una della maggiori preoccupazioni dei genitori in questo momento è che i propri figli possano incappare, navigando nel web, in situazioni che mettano a repentaglio il loro benessere psicofisico.
L’adescamento online, il sexting, uso massiccio della pornografia on-line e il cyberbullismo, fanno parte dei rischi che un adolescente può incorrere navigando nella rete.
Nel 2014 i dati epidemiologici ufficiali forniti dalla Polizia postale per l’Italia, rivelano che sono state 229 le denunce di vittime per adescamento online di minore.
Purtroppo, come spesso accade in questi casi, i dati ufficiali non rispecchiano il fenomeno reale, perché, per paura o per vergogna, non vengono denunciati gli abusi.
In seguito alle segnalazione, il Telefono azzurro, ha rilevato che dal 2012 al 2014 i casi di adescamento online sono passati dal 4,4% al 14,2%. Mettendo insieme l’adescamento e la pedopornografia online, la percentuale sale al 22,2%.
Lo scorso anno il 114 (numero del Telefono Azzurro) ha gestito complessivamente 2.402 situazioni di emergenza, di cui 113 casi di abuso sessuale (4,8%). La percentuale di adulti responsabili di abusi sessuali estranei al minore è quasi raddoppiata: dal 14,5% (2012) al 23,5% (2013) al 27,4% (2014). In linea, quindi, con l’elevato numero di casi di abusi sessuali perpetuati attraverso Internet.
I dati confermano poi il “primato” femminile delle vittime di abusi (71,9%) e l’alta percentuale dei minori di 11 anni vittime di abusi (43,8%), mentre crescono molto le segnalazioni che riguardano vittime adolescenti (dal 16,7% del 2012 al 25% del 2014). Le femmine tendono ad essere più spesso vittime di adescamento mentre la pedopornografia coinvolge in egual misura i due sessi. Alta, infine, la percentuale di vittime di abuso di origine straniera (20% dei casi).
Dati estremamente significativi che devono essere presi in considerazione per valutarne i rischi e per non sottovalutare il fenomeno in continua evoluzione ed espansione.
PROFILO DELL’ADESCATORE
Solitamente l’adescatore entra in contatto con la vittima attraverso e-mail, messaggi inviati attraverso profili dei social network o social room, creando una certa intimità e confidenza con la vittima.
L’adescatore trae notizie e informazioni sul minore, muovendosi nei suoi profili social, con lo scopo di utilizzare i dati raccolti per costruire una relazione sempre più intima e corrisposta.
L’adescatore è un soggetto scaltro, furbo ed è pienamente consapevole delle fragilità di certi adolescenti, che cercano nella rete, a causa del loro senso di solitudine e vuoto, affetto e un po’ di attenzioni.
Alcuni adolescenti, inoltre, si trovano in difficoltà a parlare con genitori di certi temi riguardanti la sessualità e trovano nell’adescatore il giusto interlocutore che, tramite un linguaggio appropriato e di intima fiducia, li seduce generando in loro emozioni simili all’innamoramento.
Nella maggior parte dei casi l’adescatore esprime in modo esplicito le sue intenzioni sessuali, e le ricerche hanno dimostrato che quando l’abusante e il minore passano dal contatto online a quello offline, quindi, cercano di organizzare un incontro vis-à-vis, il minorenne è già al corrente che incontrerà un adulto, il quale, si aspetta di avere un rapporto sessuale con lui/lei.
Purtroppo l’adolescente non percepisce la gravità della situazione e vive tutto ciò, non come un abuso, ma come una storia d’amore.
Le vittime dell’adescamento online sono preadolescenti e adolescenti fra i 13 e i 17 anni, che stanno cercando una propria identità sessuale; essi vivono un momento di intensa curiosità ed eccitazione riguardo la propria sessualità e sono particolarmente inclini ed interessati riguardo agli aspetti ad essa connessi; questi ragazzi sentendosi particolarmente protetti dal mondo virtuale, intrecciano relazioni intime e profonde, anche con sconosciuti, dimenticando i pericoli che potrebbero incorrere nella realtà.
LE TRAPPOLE DEL’ADESCAMENTO ONLINE
1) La prima trappola più frequente fa parte esclusivamente del mondo 2.0, cioè quello virtuale.
L’adescatore e il ragazzo/a si contattano principalmente tramite email e social network attraverso anche l’uso di scatti di fotografie e riprese video con webcam.
2) Nella seconda trappola il minore viene contattato dall’abusante con lo scopo di incontrarlo e di coinvolgersi in attività sessuali.
Ricordiamo che nella maggior parte dei casi l’adescatore seduce il minore attraverso una comunicazione che diviene sempre più intima e profonda e che soddisfa i bisogni narcisistici e d’amore del giovane, che, a livello cognitivo, si trova a normalizzare una relazione completamente impari e sbilanciata, con gravi effetti e ripercussioni sulla sua via affettiva.
COME PREVENIRE IL FENOMENO DELL’ADESCAMENTO ONLINE
Gli adulti hanno il compito di istruire i ragazzi riguardo i rischi che si possono correre in rete; anche essi hanno il dovere di informarsi e di non prendere con leggerezza e superficialità questo fenomeno che in breve tempo sta diventando dilagante.
Pellai (Pellai A, 2015 “Incontri pericolosi” Psicologia Contemporanea,249, 34-38) individua cinque punti orientativi per prevenire l’adescamento online:
1) Monitorare le attività online del minore per un tempo consistente a partire dal momento in cui gli viene concessa la possibilità di navigare in modo solitario e di gestire autonomamente un proprio profilo sui social network o di utilizzare un proprio indirizzo di posta elettronica. Ciò non implica violare la sua Privacy, ma concordare assieme a lui che periodicamente le figure di riferimento verifichino in sua presenza i contenuti dei suoi post, i messaggi e le immagini che lo hanno visto coinvolto con altre persone.
2) Fornire aspettative chiare e condivise in relazione ai contatti online di un figlio minorenne, discutendo e definendo con lui limiti e regole di auto-protezione e auto-tutela che dovranno essere rispettate ogni volta che entra in contatto con sconosciuti.
3) Parlare in modo approfondito dell’adescamento online non per generare spavento, ma per facilitare la presa di coscienza e di consapevolezza da parte dei ragazzi.
4) Date la certezza ai vostri figli che voi siete e sarete sempre disponibili a parlare con loro di tutto, e che anche quando si trovassero nel peggiore dei pasticci e avessero a comunicarvi ciò che hanno commesso o la situazione complicata in cui si trovano coinvolti, voi vi preoccuperete per loro ed eviterete di arrabbiarvi.
5) Di fronte ad ogni dubbio, non limitatevi a sperare di esservi sbagliati e che probabilmente non è successo niente di grave, ma approfondite sempre la ricerca, in particolare, rispetto a situazioni che non vi sembrano chiare o che non vi lasciano tranquilli.
CONCLUSIONI
I ragazzi hanno bisogno di essere protetti dai loro genitori, hanno bisogno di essere visti, ascoltati e amati.
Uno dei ruoli fondamentali del genitore è quello di ascoltare, sospendendo il giudizio, permettendo al proprio figlio di esprimersi senza paura.
Il “non detto” rende vulnerabili, crea l’insinuarsi di bisogni non soddisfatti che a lungo andare possono trovare soddisfazione in relazione di finto amore con persone che ne approfittano, spacciando un rapporto seduttivo ed impari per vero amore, esponendo il ragazzo ad un grave rischio per il suo sviluppo psicologico, affettivo ed emotivo.
Silvia Mason
Riferimenti bibliografici
Chimello N.(2013), “Orchi virtuali. L’adescamento minorile sul web”. Psicologia contemporanea, 237, 56-59;
Pellai A. (2014), “Teen-porn. Cosa dire ai giovanissimi sulla pornografia”. Psicologia contemporanea, 246, 28-32;
Pellai A. (2015), “Tutto troppo presto. L’educazione sessuale dei nostri figli ai tempi di internet”. De Agostini, Novara;
Vola J., Finkhelhor D., Mitchell K. (2009), “Trends in arrests of online predators”. Crimes against Children Research Center.