Evidenze scientifiche suggeriscono che esistono due periodi critici per la vita di coppia.
La metà delle separazioni avvengono entro il settimo anniversario di matrimonio (Cherlin, 1982). Secondo alcuni, questo avviene perché i primi sette anni di matrimonio sono spesso caratterizzati da emozioni intense e mutevoli, che, se non gestite efficacemente, andrebbero a destabilizzare la relazione coniugale.
Il secondo grande ostacolo per la stabilità della coppia è verso i quarant’anni, quando i coniugi iniziano ad avere i figli nell’età dell’adolescenza. Alcuni ricercatori sostengono che questo sia il momento della vita con il più basso livello di soddisfazione coniugale (Adelman et al., 1996).
Gottman ha studiato per anni se fosse possibile identificare dei fattori per predire la durata della coppia nel tempo. In una ricerca del 1994 lo studioso ha messo in luce come l’infelicità coniugale non sia, in realtà, un fattore sufficiente a predire la separazione. Nel 1992 lo stesso autore aveva notato, attraverso un’analisi delle espressioni facciali e del tono di voce, che la presenza di emozioni negative più che di emozioni positive durante una discussione di coppia poteva essere tra i fattori predittivi della separazione. Le emozioni negative che comparivano nelle coppie che si sarebbero separate erano critica, difesa, disprezzo, evitamento. Inoltre, era stato osservato che la ricostruzione orale della propria storia d’amore in termini negativi correlava col divorzio.
In uno studio longitudinale di 14 anni pubblicato nel 2000, Gottman ha riportato i risultati di un’osservazione di 79 coppie nel tempo. Dal suo studio emerge che sembra esistano due modalità relazionali che determinano la separazione. Le coppie che si separano prima nel tempo sono quelle che esprimono emozioni negative, come la rabbia, e non positive durante un conflitto ed è probabile che si lascino dopo pochi anni per la difficoltà di vivere in un clima ostile per lungo tempo. Le coppie che si lasciano dopo molti anni di matrimonio, sarebbero invece quelle con uno stile evitante, in cui le emozioni non vengono espresse ma volontariamente celate. Dallo studio di Gottman è emerso il dato interessante che queste coppie non presentano emozioni negative sul viso o nel tono di voce durante una discussione, bensì hanno alti livelli di conduttanza cutanea, indice fisiologico che mette in luce uno stato di allarme o, in generale, di simpaticotonia. La separazione interverrebbe, di conseguenza, per un allontanamento emotivo graduale che porterebbe i coniugi a sentire un senso di estraneità rispetto alla relazione di coppia.
Gli studi di Gottman sono interessanti, dal punto di vista clinico, per l’aspetto diagnostico della coppia e per la progettazione di un intervento mirato alla risoluzione del problema comunicativo.
Dott.ssa Laura Casetta
Bibliografia
Adelman, P.K., Chadwick. K., & Baerger, D.R., 1996. Marital quality of Black and White adults over the life course. Journal of Social and Personal Relationships 13, 361-384.
Cherlin, A.J., 1981. Marriage divorce and remarriage. Cambridge, MA: Harverd University Press.
Gottman, J.M., Levenson, R.W., 1992. Marital processes predictive of later dissolution: behaviour, physiology, and health. Joutnal of Personality and Social Psychology, 63, 221-233.
Gottman, J.M., Levenson, R.W., 2000. The timing of divorce: predicting when a couple will divorce over a 14-year period. Journal of Marriage and the Family 62, 737-745.