Il Tocco per Conoscere ha l’obiettivo di percepire l’altro e definire così a livello diagnostico:
- La geografia del corpo del paziente in alcune possibili alterazioni presenti a livello dei Funzionamenti di fondo.
- La temperatura superficiale che non è uguale in tutto il corpo, ma che è in alcune parti più alta e in altre più bassa, sulla base della storia evolutiva individuale del paziente.
- I movimenti involontari di alcuni organi, piccole mioclonie che possono essere la conseguenza di un allentamento muscolare.
- Il tono muscolare che può far risultare al tocco un muscolo flaccido, elastico o contratto.
- La disponibilità al tatto che non è identica in tutto il corpo. In alcuni distretti la reazione al tocco del terapeuta da parte del paziente può essere di rigidità, attivazione, ritiro, controllo,…
- Le reazioni di allarme come l’aumento della sudorazione, il fastidio.
- La mobilità delle articolazioni.
- Le uguaglianze-differenze tra la parte anteriore e posteriore e tra quella alta e quella bassa del corpo.
- Le modificazioni che avvengono come conseguenza al tocco (maggior rilassamento, modificazione della temperatura o del colore di alcune parti del corpo).
- Le soglie del dolore che, se alterate, suscitano un dolore esagerato al minimo tocco o una sensazione del tutto assente ad un tocco molto profondo.
È importante che il terapeuta abbia la capacità di prestare attenzione sia a ciò che percepisce attraverso il tocco sia alla relazione col paziente, alternandoli morbidamente. A volte il terapeuta, quindi, si concentrerà su ciò che vede e percepisce del proprio paziente, a volte si prenderà il tempo di interrompere il flusso di informazioni e di concentrarsi sulle proprie sensazioni interne suscitate dalla relazione. Questo gli permetterà di avere un quadro d’insieme che integra il livello cognitivo con quello empatico, emotivo (Controtransfert ampliato).
Dott.ssaLaura Casetta